Nel cuore del Giappone, sotto l’iconica silhouette del Monte Fuji, sta nascendo una città che sembra uscita direttamente da un episodio di Black Mirror. Toyota Woven City, l’ambizioso progetto del colosso automobilistico giapponese, si propone come il primo ecosistema urbano progettato per sperimentare tecnologie all’avanguardia, dall’intelligenza artificiale ai robot, passando per smart home e mobilità autonoma. 

FOCUS ON

Toyota Woven City

Nel cuore del Giappone, sotto l’iconica silhouette del Monte Fuji, sta nascendo una città che sembra uscita direttamente da un episodio di Black Mirror. Toyota Woven City, l’ambizioso progetto del colosso automobilistico giapponese, si propone come il primo ecosistema urbano progettato per sperimentare tecnologie all’avanguardia, dall’intelligenza artificiale ai robot, passando per smart home e mobilità autonoma. 

Il nome stesso, Woven City (Città Intrecciata), richiama l’antico retaggio tessile di Toyota, che iniziò la sua storia come produttore di telai. Ma oggi, invece di fili di seta, la città intreccia dati, persone e infrastrutture intelligenti. Al centro del progetto c’è un’idea radicale: creare un laboratorio vivente dove le tecnologie emergenti possano essere sviluppate, testate e perfezionate direttamente nel contesto reale di una comunità urbana. 

Progettata dall’architetto danese Bjarke Ingels, noto per le sue visioni futuristiche, la città si estenderà su 175 acri e sarà costruita su tre livelli di viabilità: uno dedicato ai veicoli veloci, uno per la mobilità di bici e pedoni, e uno per le infrastrutture sotterranee. Questo approccio non solo garantisce sicurezza e sostenibilità, ma ridisegna il concetto stesso di spazio urbano. 

I primi abitanti – un migliaio di scienziati, ricercatori e famiglie – cominceranno a popolare la città entro il 2025. Le abitazioni saranno interamente connesse: robot domestici integrati si occuperanno di monitorare la salute degli abitanti e delle faccende quotidiane, mentre sensori IoT raccoglieranno dati per ottimizzare l’efficienza energetica e migliorare la qualità della vita. 

Non ci saranno automobili tradizionali: la mobilità sarà completamente autonoma e alimentata a idrogeno, in linea con la visione di Toyota di un futuro a zero emissioni. Le navette e-Palette, anch’esse sviluppate da Toyota, fungeranno da taxi, delivery e persino spazi modulari per uffici o negozi mobili. 

Uno degli aspetti più rivoluzionari di Woven City riguarda la sua visione immobiliare, basata sul concetto di abitazione ecosistemica: qui, la casa non è solo un luogo in cui vivere, ma una componente attiva di un ecosistema urbano interconnesso, progettato per adattarsi continuamente alle esigenze dei suoi abitanti e dell’ambiente circostante. 

Ma questa non è solo la descrizione di una città del futuro: è una piattaforma aperta. Toyota invita start-up, aziende tecnologiche e università a contribuire allo sviluppo delle soluzioni che plasmeranno le città di domani. Si tratta di un esperimento su scala reale per rispondere a domande cruciali: come possiamo integrare le AI nella nostra quotidianità? Come possiamo ridurre l’impatto ambientale senza sacrificare il comfort? E soprattutto, come possono le città diventare luoghi dove le persone fioriscono? 

Nell’ascoltare le risposte non mancano le perplessità: alcuni analisti sottolineano i rischi di una dipendenza eccessiva dai dati, sollevando le ormai consuete questioni di privacy e sorveglianza, mentre altri si chiedono se un progetto così ambizioso possa davvero scalare su città più grandi, con le loro infrastrutture obsolete e dinamiche socio-economiche più complesse. 

Ma una cosa è certa: Woven City non è solo una promessa tecnologica, ma un esperimento che cerca di rispondere a una domanda essenziale: può la tecnologia aiutarci a vivere meglio, insieme? 

All Rights Reserved | P.IVA 12443641001